Michael Praetorius (1571 – 1621) usò sempre il suo cognome latinizzato, anche se in realtà era tedesco e si chiamava Schultheiß 

Compositore eccellente e prolifico, con oltre 1.200 opere sacre ed un innumerevole serie di brani di danza viene ricordato in questo sito soprattutto per la sua opera monumentale Syntagmatis Musici.

Il secondo libro, che tratta dell’organografia, ha una appendice illustrata con tutti gli strumenti di cui ha trattato nel libro e che appare quasi staccata dal volume, con il nome di Theatrum Instrumentorum.

In quest’opera Praetorius non distingue tra strumenti in uso e strumenti “antichi”, ma ovviamente propone tra gli strumenti anche quelli non più in uso, relegandoli però alle ultime 2 tavole.

Praetorius dichiara di aver preso queste illustrazioni da un libro pubblicato ad Augusta nel 1613, il De Servis di Lorenzo Pignoria patavinus. Il libro tratta della vita degli schiavi nel mondo antico e, nella parte degli schiavi suonatori, illustra degli strumenti che sono ripresi sia da Praetorius che da Mersenne

Visto che i romani non hanno lasciato alcun frammento musicale scritto, è quindi con uno dei pochi frammenti di musica greca pervenutoci, che possiamo ascoltare alcuni di questi strumenti.

E’ un Inno a Nemesis scritto da Mesomedes di Creta.

L’esecuzione del brano è del Early Music Consort of London, diretto da David Munrow, ed il pezzo è inserito nell’LP Musique de la Grèce Antique del 1979

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *