Leggende universitarie Alcuni iscritti al newsgroup hanno riferito questo aneddoto ai seguenti professori: professor Candoni (Politecnico di Milano, esame di Fisica I), professor Quartapelle (Politecnico di Milano, esame di Fisica I), professor Liberatore (Ingegneria a Firenze, esame di Elettrotecnica). Professore: Mi faccia il ciclo di Carnot. Esame di Fisica: il professore lancia un mazzo di chiavi allo studente e gli chiede: "Che tipo di moto è questo?" Lo studente rilancia le chiavi al professore e risponde: "Lo stesso di questo." Premessa. La formula cinematica della caduta dei gravi è
h = -1/2 g t2. Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili. Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: "Guardi, le do 20000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedrà quante signorine le spiegano volentieri queste cose..." Lo studente incassa (in tutti i sensi) e torna all'appello successivo. Conquistato un soffertissimo 18 e firmato lo statino lo studente mette 10 sacchi in mano all'incredulo professore, commentando: "Sua moglie prende di meno." Accaduta a: Genova, facoltà di Medicina. Una variante è attribuita anche al professor Trevisan, Analisi per Ingegneria, Università di Padova. Varianti. Talvolta l'aneddoto è originato semplicemente da una frase di disprezzo del professore, del tipo: "Senta, lasci perdere tutto e vada a puttane che è l'unica cosa che può fare." Si sente anche raccontare con 10.000 lire invece che 20.000; secondo un'altra variante, lo studente dice al professore: "Per sua moglie bastano." Professore: È in grado di dirmi quale organo dei mammiferi riesce, una volta eccitato, a raggiungere dimensioni pari a sei volte le dimensioni dell'organo a riposo? Studente (nota appartenente a C.L.) (arrossendo terribilmente): Non saprei... Professore: Non lo sa proprio? Ci pensi, non è difficile! Studente (sempre più a disagio): Non mi viene in mente niente... Professore: Su, pensi alla vita di tutti i giorni... Studente (in grave imbarazzo): Beh... Professore: Forza signorina, si butti! Studente: Il pene? (scoppia un boato nell'aula) Professore (calmissimo): Complimenti a lei e al suo fidanzato, signorina. Comunque l'organo è la pupilla. Riferita come raccontata da due persone che all'epoca dei
fatti (primi anni '90) erano assistenti di un docente alla facoltà di
Biologia a Milano. Si riporta anche da Genova, ospedale S. Martino (1990 circa),
Varianti. Riportata da un sedicente testimone oculare a Catania,
facoltà di Biologia, esame di Anatomia Umana con la professoressa Marcello:
in quel caso l'organo che riusciva a aumentare le proprie dimensioni fino a
tre volte era la vescica. Un'altra versione gira per Padova, dove l'organo riproduttivo
capace di ingrandirsi fino a dieci volte è l'utero. In entrambi i casi
i complimenti al ragazzo della Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un
intercalare piuttosto volgare durante le lezioni. Esame di Citologia: Una giovane e bella studente va alla lavagna per sostenere
l'esame di Idraulica. Si racconta che durante una lezione di chimica un professore
sia entrato Universita' di Roma, lezione di Biologia. Questa è il riscatto delle donne: Un professore di Fisica è noto e temuto per le sue
tremende domande sui flussi. All'esame si tiene il seguente dialogo: Varianti. In alcuni racconti questo dialogo avviene al secondo orale dello studente in questione, dopo che la prima volta è stato mandato via proprio per aver sbagliato il calcolo del flusso derivante dall'aver aperto il finestrino. In altri racconti la domanda non è sul flusso dell'aria, ma sulla variazione di entropia derivante dalla diminuzione di temperatura dello scompartimento. Uno studente di Matematica, figlio di un professore, deve sostenere l'esame di Fisica I con un collega del padre. L'esito sembra praticamente scontato, ma -- incredibile -- il giovane non sa proprio una benemerita mazza. Una domanda dopo l'altra, constatando la sua figuraccia incredibile in presenza di testimoni, il professore non sa proprio che cosa fare per dare quella promozione promessa. Alla fine ricorre a domande da terza media per far dare al ragazzo almeno una risposta: Professore: Allora prendiamo in considerazione un asse e
poggiamolo su un...? Il docente consegna allo studente una lampadina e gli domanda "Quanto consuma?" Lo studente legge le scritte sulla lampadina e dice "60 Watt." Il docente allora gli dice: "No, in mano sua non consuma proprio un bel niente. Ritorni la prossima volta." Attribuita a un docente di Elettronica del Politecnico di Torino All'esame di Fisica lo studente, in stato confusionale, afferma
erroneamente che l'accelerazione di gravità vale 9.81 cm s-2 (invece
di 9.81 m s-2) e il professore gli dice: "Monti sul tavolo". All'appello di Diritto Costituzionale si presenta una figona
in mini-minigonna (nota anche come "minigonna ascellare", in riferimento
all'altezza a cui arriva l'orlo inferiore) e supertruccata. Il Riferita al professor Candoni (già citato) e ad altri professori di Roma (la Sapienza e Tor Vergata) Varianti. Questa è senz'altro una delle leggende più
citate, tanto che viene perfino da pensare che potrebbe essere veramente accaduta
da qualche parte. Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili.
Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: "Guardi,
le do 20000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedrà quante
signorine le spiegano volentieri queste cose..." Lo studente incassa (in
tutti i sensi) e torna all'appello successivo. Conquistato un soffertissimo
18 e firmato lo statino lo studente mette 10 sacchi in mano all'incredulo professore,
commentando: "Sua moglie prende di meno." Esame di Geometria. Dopo varie domande a cui lo studente
non ha risposto la professoressa dice: "Mi disegni una retta sulla lavagna."
Sentita a Cagliari, Ingegneria Elettronica. Altre attribuzioni:
professor Serpi, (Roma la Sapienza, esame di Fisica II), professor Villaggio
(Pisa, esame di Scienza delle Costruzioni (?), fratello del Varianti. Lo studente se ne va, continuando effettivamente
a disegnare col gesso sul muro. Tutti pensano che sia un gesto di stizza ma
dopo qualche minuto si sente bussare dall'altra porta dell'aula (quella Esame di Anatomia; il professor Oliva chiede allo studente: "Che forma hanno i testicoli?" e si sente rispondere: "I testicoli hanno forma di Oliva." Il professore fa accomodare una ragazza e comincia con le
domande. Alla prima incertezza di questa, le chiede quante finestre ha il palazzo
della facoltà la ragazza, piuttosto stizzita, gli risponde che non le
Sentita a: Università di Torino, Giurisprudenza Varianti. Un professore di economia una volta chiese quante colonne vi erano nel porticato dell'università, e cacciò lo studente che ovviamente non seppe rispondere dicendogli: "Vedo che lei non frequenta l'università, torni alla prossima sessione." Qualcuno che doveva essere esaminato subito dopo corse allora fuori a contare le colonne; quando fu il suo turno e gli fu posta la fatale domanda rispose con sicurezza quante colonne c'erano. Il professore allora gli disse: "E lei invece di studiare passa il tempo a bighellonare per l'ateneo a contare le colonne? Torni alla prossima sessione." Lo studente fa scena quasi completamente muta; il professore
sta per bocciarlo. Vedendosi spacciato, lo studente implora piagnucolando: "La
prego, professore, mi dia almeno un 18 volante!" Il professore, Attribuita a un professore di Analisi Matematica presso la
facoltà di Ingegneria a Catania, a un professore di Anatomia Umana presso
la facoltà di Medicina a Milano e a un professore della facoltà
di Varianti. Secondo alcuni, il professore di Firenze ha guardato
fuori dalla finestra e ha detto: "Oggi è una bellissima giornata;
che cosa ne direbbe se le dessi un 18 in giardino?". Nei racconti che girano
a Alla nona prova di un esame, lo studente si presenta tutto
fradicio per via della pioggia che cadeva incessantemente da due giorni. Al
suo turno, si avvicina alla cattedra e si siede; il professore gli rivolge Attribuita al professor Favero (Chimica per Scienze Geologiche, Università di Padova) e ai già citati professori Serpi (Fisica II, Ingegneria Elettronica, Cagliari) e Villaggio (Scienza delle Costruzioni a Pisa). Varianti. Pare che il professor Favero abbia chiesto allo
studente: "Preferisce un diciotto asciutto o un diciannove bagnato?"
Un prof. alcolizzato congeda uno studente con 28 e si accascia
sulla cattedra, appisolandosi. Lo studente si siede davanti alla commissione esaminatrice;
il professore lo guarda con sufficienza e poi dice all'assistente: "Portate
una balla di fieno per l'asino." Si narra che a Bologna abbiano bruciato la macchina di un professore di Analisi dopo che aveva promosso soltanto 10 persone su 400 al suo esame. Si narra talvolta che dentro la macchina ci fosse pure il cane. Attribuita a: professor Obrecht (facoltà di Ingegneria,
Bologna). Professore: Il carbonato di Calcio è solubile in acqua? Tratta da un testo goliardico pubblicato a Firenze negli
anni '60. Il dialogo si riferisce a un non meglio precisato esame di Chimica
Inorganica. Il professore si diverte a mettere in imbarazzo le studentesse, e inizia a chiedere a un'esaminanda: "Che cos'è quella cosa che lei ha e io no... che lei sa usare bene e io no... da cui lei trae piacere e io no...". La ragazza risponde: "Il cervello." Sentita a: Medicina a Novara, Giurisprudenza a Napoli (?). A conclusione dell'esame di Fisica I, dopo la registrazione del voto, lo studente saluta il professore dalla porta con il classico gesto dell'ombrello. L'anno dopo lo stesso professore insegna Fisica II... Sentita a Bologna. Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un intercalare piuttosto volgare durante le lezioni. Un giorno le ragazze che seguivano il suo corso, esasperate, si misero d'accordo per uscire in blocco dall'aula alla prima parolaccia che il professore avesse pronunciato; i ragazzi, però, vennero a conoscenza della cosa e riferirono tutto al professore. Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo: "Ho visto fuori dalla porta un elefante con un cazzo lungo così!". Immediatamente, come d'accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare verso la porta, ma lui le bloccò dicendo: "Non correte, è già andato via..." Attribuita al professor Paolo Silvestroni, autore del famoso
testo di Chimica Generale. Professore: Mi dica che cosa è il matrimonio. Esame di Citologia: Professore: Mi dica, giovanotto, qualcosa del tessuto vaginale. Sentita a Parma, Facoltà di Medicina e Chirurgia. Su un muro della Facoltà di Ingegneria a Milano c'è
scritto: "Il mondo si divide in due: quelli che scopano e gli ingegneri". Un laureando modello riesce per caso a individuare un composto dalle inusitate qualità di resistenza al calore e alla trazione. Il relatore gli consiglia di non continuare comunque in quella direzione perché nella Chimica è facile trovarsi di fronte a composti che sembrano la panacea di tutti i mali e si rivelano bufale continue. Sei mesi dopo la laurea il relatore riceve la laurea ad Honorem per la scoperta di un composto dalle inusitate qualità di resistenza al calore e alla trazione. In seguito diventa Direttore del Dipartimento; da allora segue con cura i risultati di ogni ricerca e più volte ha intralciato il lavoro dei laureandi. Sentita al dipartimento di Chimica dell'Università
di Parma. Si racconta che durante una lezione di chimica un professore sia entrato in laboratorio con in mano un barattolo pieno di piscio dicendo: "Due buone qualità per un chimico sono ingegno e concentrazione. L'ingegno vi potrebbe far scoprire che un metodo semplice per scoprire la presenza di zuccheri nelle urine è assaggiarle.". Detto questo mette un dito nel piscio e poi lo lecca. "Qualcuno vuole provare?" Uno studente che non crede che quello sia piscio ci mette dentro il dito e lo lecca, sentendo che era proprio piscio. Al che il professore continua: "La concentrazione invece vi potrebbe far scoprire che ho immerso il medio e ho leccato l'indice." Questa sa decisamente di falso, ed è stata usata anche nel film L'ospedale più pazzo del mondo. In quella versione, uno studente più furbo si accorge del trucco, cambia il dito e spara una gran diagnosi; al che il professore assaggia davvero e dice "Per me sa di piscio..." All'inizio di una lezione sulle reazioni chimiche, il professore
entra in laboratorio con due provette, un bicchiere e un pezzo di carne. All'esame di Diritto Privato, il professore mostra allo studente
un bottone della camicia, chiedendo allo studente che cosa sia. Lo studente
(dando già qui prova di un acume fuori dall'ordinario) risponde che si
tratta di un bene accessorio; al che il professore gli chiede: "Posso venderglielo,
staccandolo dalla camicia?" La tradizione non ci ha tramandato la risposta. Una studentessa sostiene l'esame di Diritto Privato in modo impeccabile; il professore (il più stronzo della facoltà, a detta di tutti) congratulandosi con lei le dice che darle 30 e lode è troppo poco, si sfila il Rolex e le dice di accettarlo per ricordo. Lei, dopo lunghi tentennamenti, si lascia convincere, prende l'orologio e porge il libretto. A questo punto il professore le dice: "Signorina, lei ha accettato la donazione di un bene di valore non modico: dovrebbe sapere che ci vuole un contratto scritto. Si ripresenti al prossimo appello." Attribuita al professor Zeno Zenchovich. Varianti. In alcuni racconti, lo / la studente capisce il
trucco (complimenti!) e la vicenda ha una lieta fine... A un certo punto dell'esame di Analisi I il professore dice:
"Scriva: seno di epsilon per v di a in d(a)." Lo studente scrive:
sen(?)v(a)d(a) Professore: Se questa è una domanda, lei mi risponda. Accaduta a Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia. Professore (mostrando un mazzo di chiavi): Dunque, giovinotto,
mi dimostri che queste sono mie... Riferita a un imprecisato esame di filosofia. Il professore di Filosofia Antica chiede allo studente di
esporre le confutazioni degli argomenti di Zenone che negano l'esistenza del
movimento. Varianti. Secondo un'altra versione, dopo tale confutazione il professore ha approvato l'esame con 30 e lode. All'appello abbondano i nomi fasulli: Efisio Porcu, Gianluigi Cossi, Vasco Rossi (risate generali), Pippo Baudo (risate generali), Orso Bruno, Giovana d'Arco... Al che il professore si interrompe e sbotta: "Eh no, ragazzi... Anche Giovanna d'Arco no, per favore!" Al che si alza una vocina di una studentessa: "Presente!" Sentita a Economia e Commercio, città imprecisata. Pare che un giorno in cui i nomi fasulli erano maggiori di quelli effettivamente iscritti il professore, stanco di chiamare i vari Kevin Costner, Roberto Baggio, Ugo Fantozzi eccetera, abbia mandato tutti a casa dicendo di presentarsi quando fosse passata la voglia di scherzare. Sentita a Pavia. Una giovane e bella studente va alla lavagna per sostenere
l'esame di Idraulica. Il professore le dà un gesso in mano, quindi dice:
"Bene, signorina, dunque, vediamo un po'... Ecco, sì, mi faccia
una pompa!". Sentita a Genova. Gira voce che durante un esame orale ad ingegneria a Pisa sia entrata nell'aula la moglie del docente urlandogli: "TI HO DETTO CHE DEVI SMETTERLA DI ANDARE A TROIE!" L'esame è stato rimandato a data da destinarsi. Il nome del professore non è stato fatto, perché lo studente che ha raccontato l'episodio doveva all'epoca ancora laurearsi. Durante il corso di Economia Aziendale per Ingegneria a Pisa, nell'anno accademico 1997/98, dei tizi si sono presi la briga di fare per tutto il semestre la firma di frequenza di una tale PINA BELLATO, che il professore ha ripetutamente chiamato a squarciagola durante l'appello all'esame. Provate a chiamare prima il cognome e poi il nome; ricordate che Pisa è in Toscana! Questa non è una leggenda, ma viene direttamente dal
Dipartimento di Fisica di Firenze ed è stata raccontata da un testimone
oculare che ne ha seguito lo sviluppo in tutte le sue varie puntate successive.
All'esame di zoologia, il professore vuole che l'esaminando riconosca diversi animali osservando solo le zampe degli stessi. L'ennesimo studente mandato via viene richiamato dal professore quando si trova già sulla porta dell'aula, e il professore gli chiede: "Mi scusi, lei si chiama...?" Lo studente si tira su l'orlo dei pantaloni, indica le gambe e risponde: "Me lo dica lei, professore!" Questa girava qualche anno fa a Milano, riferita a diverse facoltà (Biologia, Veterinara, Agraria). Anche questa, comunque, è una parafrasi della scena di un film: il film è Vieni avanti, Cretino! con Lino Banfi, la scena è quella in cui Banfi deve riconoscere gli uccelli dalla coda... Lo studente si presenta per la decima o quindicesima volta
per cercare di superare un esame con una professoressa molto cattiva e in sedia
a rotelle. La professoressa, riconosciuto l'allievo, gli fa domande impossibili
e l'allievo non riesce a superare l'esame; alla fine, lei guarda il ragazzo
e gli dice: "Giovanotto, lei questo esame non lo farà mai!"
Sentita a Lecce. Lo studente si presenta all'esame di Economia Aziendale, si siede, si fa il segno della croce. La professoressa lo guarda e gli dice: "Se ne vada, lei è un cafone, io sono musulmana". Per gli sfortunati iscritti alla facoltà di Giurisprudenza
di Firenze il cognome Messinetti evoca gli incubi peggiori, ricordando il professore
con cui hanno dovuto sostenere l'esame di Diritto Civile o Diritto Privato.
ACCADUTO REALMENTE ALL'UNIVERSITA` DI GENOVA - CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA Un professore di termodinamica ha assegnato un'esercitazione a casa agli studenti del suo corso di laurea. Il compito consisteva in una domanda: "L'inferno e` esotermico (libera calore) o endotermico (assorbe calore)? Sostenete la risposta con delle prove". La maggior parte degli studenti ha cercato di dimostrare le proprie convinzioni citando la legge di Boyle (un gas si raffredda quando si espande e si riscalda quando viene compresso), o alcune sue varianti. Uno di loro, tuttavia, ha scritto quanto segue. "Innanzitutto,
dobbiamo sapere come cambia nel tempo la massa dell'inferno. E quindi abbiamo
bisogno di stabilire i tassi di entrata e uscita dall'inferno delle anime. Credo
che possiamo tranquillamente assumere che, quando un'anima entra all'inferno,
non è destinata a uscirne. Quindi, nessun'anima esce. Per quanto riguarda
il numero di anime che fanno il loro ingresso all'inferno, prendiamo in considerazione
le diverse religioni attualmente esistenti al mondo. Un numero significativo
di esse sostiene che se non sei un membro di quella stessa religione andrai
all'inferno. Siccome di queste religioni ce n'e` più di una, e visto
che le persone abbracciano una sola fede per volta, possiamo dedurne che tutte
le persone e tutte le anime finiscono all'inferno. Dunque, stanti gli attuali
tassi di natalita` e mortalita` della popolazione mondiale, possiamo attenderci
una crescita esponenziale del numero di anime presenti all'inferno. Ora rivolgiamo
l'attenzione al tasso di espansione dell'inferno, poiche`la legge di Boyle afferma
che, per mantenere stabile la temperatura e la pressione dentro l'inferno, il
volume dello stesso deve crescere proporzionalmente all'ingresso delle anime.
Questo ci da` due possibilità: 2) naturalmente, se l'inferno si espande piu` velocemente del tasso d'ingresso delle anime, allora temperatura e pressione scenderanno fino a quando l'inferno non si congelera`. Dunque, quale delle due e` l'ipotesi corretta? Se accettiamo il postulato comunicatomi dalla signorina Teresa Baghini durante il mio primo anno all'universita`, secondo il quale "fara` molto freddo all'inferno prima che io te la dia", e considerando che ancora non ho avuto successo nel tentativo di avere una relazione sessuale con lei, allora l'ipotesi 2 non può essere vera. Quindi l'inferno e` esotermico". Lo studente ha preso l'unico 30. |