Gioielleria

Alle 18.30 di sabato un signore sulla cinquantina, accompagnato da una procace venticinquenne, entra in una gioielleria.
L'uomo chiede che gli vengano mostrati dei gioielli da regalare alla ragazza.
Dopo che il gioielliere ha mostrato il meglio del suo negozio la giovane si innamora letteralmente di un anello che costa al modica cifra di 26 milioni.
L'uomo non batte ciglio, e, deciso all'acquisto per soddisfare la voglia della giovane compagna, tira fuori il blocchetto degli assegni.
Il gioielliere manifesta il proprio disappunto nel metodo di pagamento, poiché a quell'ora del sabato non è possibile verificare se l'assegno può essere onorato e chiede se il facoltoso cinquantenne non può pagare diversamente.
L'uomo dichiara di non possedere carte di credito e di non disporre di tale cifra in contanti, ma propone al gioielliere un affare vantaggioso per entrambi.
Farà l'assegno per l'intero ammontare del gioiello, lo darà al gioielliere che si terrà anche l'anello.
Il gioielliere al lunedì mattina dopo aver verificato la validità dell'assegno, consegnerà l'anello alla ragazza che passerà a prenderlo.
Il gioielliere considerando vantaggioso l'affare accetta.

Il lunedì mattina, appena aperta la gioielleria, squilla il telefono, il negoziante risponde: "Pronto" e dall'altro capo: "Buongiorno, sono il signore che sabato pomeriggio è venuto per acquistare l'anello da 26 milioni. Bene, faccia pure a meno di telefonare in banca, l'assegno è scoperto, e quando arriva la ragazza per ritirare l'anello, le dica che ho passato il più bel week-end della mia vita".